Emeth P11 è un progetto sperimentale che utilizza processi di metallurgia avanzata e tecnologie Nitinol, includendo il primo airbag ricaricabile senza attuatori pirotecnici.
Da un know-how unico di 30 anni di innovazione nelle leghe metalliche a memoria di forma.
Nell’industria dei droni, la sicurezza rappresenta una sfida cruciale. Incidenti causati da guasti tecnici, condizioni meteorologiche avverse o errori umani possono provocare danni significativi al drone, all’ambiente circostante e mettere a rischio la sicurezza delle persone. Inoltre, le attuali soluzioni di sicurezza, come i paracadute, presentano limitazioni in termini di tempo di attivazione e riutilizzabilità. Emeth P11 è stato concepito per affrontare queste sfide, introducendo innovazioni che mirano a stabilire nuovi standard di sicurezza e prestazioni grazie all’adozione di sistemi attivi basati su tecnologia SMA.
Un approccio che unisce tecnologia, processi di manifattura avanzata e design sperimentale.
Emeth P11 è un progetto di ricerca e sviluppo nel campo metallurgico, caratterizzato dall’ampio impiego del Nitinol. L’elemento più iconico di Emeth è il sistema AirBag SMA ricaricabile, che sfrutta le proprietà a memoria di forma del Nitinol per montare un attuatore rapido e leggero, in grado di attivarsi in 40 millisecondi e di aprire un palloncino di sicurezza in situazioni di emergenza, come collisioni o ammaraggi, proteggendo sia il drone che l’ambiente circostante.
Oltre al sistema di airbag, anche lo stabilizzatore per la fotocamera è basato sulle leghe SMA. Già adottato nel settore degli smartphone, diventa un elemento indispensabile nei nuovi formati di videocamere ultrapiatte per droni. Questo sistema compatto e leggero garantisce riprese fluide e di qualità professionale, riducendo al contempo le dimensioni e il peso complessivo della fotocamera.
Materiali innovativi e design integrato: la rivoluzione strutturale di Emeth P11
Emeth P11 rappresenta una sintesi di tecnologie avanzate e design sperimentale, dove i materiali diventano il fulcro del linguaggio del prodotto. Lo scheletro del drone è realizzato in una leggera lega alluminio-magnesio tramite un processo di sinterizzazione a letto di polveri (L-PBF). È stato sviluppato con un algoritmo che utilizza una rete di fibre e nodi rappresentativi dei carichi, degli elementi di vincolo e delle libertà di movimento, per generare percorsi che evolvono in una ragnatela di connessioni tridimensionali. Questo scheletro offre una resistenza meccanica paragonabile o superiore a quella della fibra di carbonio, ma con una maggiore flessibilità nel design a parità di peso. Inoltre, questa tecnica progettuale e la manifattura additiva consentono l’integrazione di funzionalità multiple in una struttura monomaterica e senza giunti, come i layer TPMS per la dissipazione termica.
La scocca superiore, di ispirazione aeronautica, è trasparente per mostrare il circuito elettrico flessibile, stampato e incollato sulla cupola, capace di gestire l’80% delle connessioni elettriche del drone. È il primo drone a fare largo uso di circuiti stampati ad alto voltaggio.
Queste innovazioni posizionano Emeth P11 all’avanguardia nel settore dei droni, offrendo soluzioni concrete alle sfide di sicurezza e prestazioni, e stabilendo nuovi standard e una visione per il futuro dell’aviazione senza pilota, sia nel campo dei droni per riprese sia in quello emergente del trasporto.
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